sanificazione obbligatoria

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La sanificazione è un processo di pulizia che prevede l’utilizzo di detergenti e disinfettanti con l’obiettivo di garantire un ambiente sicuro contro la diffusione di batteri,funghi, spore e virus.

 

In questo articolo spiegheremo nel dettaglio che cos’è la sanificazione obbligatoria del luogo di lavoro e come funziona.

 

Che cos’è la sanificazione?

Prima della pandemia Covid-19, la sanificazione non era un argomento comune. Oggi, tuttavia, si tratta di una misura di prevenzione fondamentale in molteplici settori. 

 

La normativa italiana offre un significato ben definito a parole come pulizia, sanificazione, disinfezione e disinfestazione attraverso il Decreto Ministeriale del 1997 n.274 che disciplina queste azioni. 

 

Pulizia e sanificazione sono due tipologie distinte: la pulizia è un intervento superficiale, ovvero volto a rimuovere lo sporco visibile ad occhio nudo come polvere e liquidi inquinanti; la sanificazione mira invece a ridurre al minimo il numero di agenti patogeni presenti su superfici ed ambienti.

 

La disinfezione, infine, è l’operazione conclusiva volta a debellare qualsiasi forma batterica o virale. L’obiettivo è quello di rendere l’ambiente salubre così da migliorare il microclima circostante.

 

Quand’è che è obbligatoria?

Non si deve considerare la sanificazione come un’attività riservata a particolari eventi o ambienti. Essa è fondamentale non solo in luoghi ad alto transito di persone come ospedali o RSA, ma anche in ambienti dove sono presenti elevati rischi di trasmissione come scuole, ambienti nel settore alimentare ed uffici dotati di impianti di climatizzazione. 

 

Pulire osservando solamente l’ordinaria manutenzione non serve a proteggere dalla contaminazione in strutture lavorative: è necessario fare molto di più per garantire il benessere dei lavoratori.

 

Qual è la differenza tra sanificazione e pulizia?

La differenza tra pulizia e sanificazione è sostanziale. La prima prevede l’utilizzo di acqua e sapone, oppure solo di detergenti, al fine di rimuovere dalla superficie la sporcizia visibile a occhio nudo. 

 

La sanificazione, invece, è un intervento più approfondito che, partendo dalla pulizia come punto di partenza, mira ad eliminare anche batteri ed agenti patogeni presenti all’interno dell’ambiente. 

 

La differenza tra sanificazione straordinaria e periodica in azienda 

La sanificazione straordinaria e periodica segue le linee guida stabilite dalla circolare del Ministero della Salute del 22 febbraio 2020, ma il 22 maggio 2020 c’è stata un’ulteriore chiarificazione da parte del Ministero. 

 

La sanificazione straordinaria è necessaria nel momento in cui all’interno dell’ambiente di lavoro sia transitato un caso positivo Covid-19 nell’arco dei 10 giorni precedenti.

 

Se, invece, un posto di lavoro o azienda non è stato occupato per almeno 7-10 giorni, è sufficiente la normale pulizia ordinaria e non occorre la disinfezione. Restano comunque obbligatorie sia la pulizia giornaliera che la sanificazione periodica (pulizia + disinfezione). 

 

La sanificazione deve essere certificata? 

La sanificazione certificata è obbligatoria in casi particolari come la riapertura delle aziende ubicate in aree geografiche con una maggiore diffusione di malattie, in presenza di casi sospetti, di persone affette da Covid-19 e negli ambienti sanitari.

 
sanificazione obbligatoria
La sanificazione straordinaria è necessaria nel momento in cui all’interno dell’ambiente di lavoro sia transitato un caso positivo Covid-19 nell’arco dei 10 giorni precedenti

Cos’è il Certificato di avvenuta sanificazione? 

Il certificato di avvenuta sanificazione è una prova scritta che dimostra che un luogo è stato sottoposto a una pulizia e disinfezione approfondite. Non tutte le aziende di pulizie sono in grado di di eseguire una sanificazione adeguata e quindi di rilasciare un certificato valido. 

 

A questo scopo, è importante rivolgersi a imprese specializzate in sanificazione per ottenere un certificato affidabile.

 

Quando è obbligatorio e chi può rilasciarlo?

In primo luogo, se un’azienda utilizza nuovi prodotti chimici durante la sanificazione, il datore di lavoro è obbligato a aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi per proteggere i dipendenti da eventuali rischi o contaminazioni.

 

La certificazione di avvenuta sanificazione da una ditta esterna è obbligatoria per garantire che i prodotti utilizzati siano appropriati. Questa certificazione è richiesta in situazioni specifiche, come la riapertura di aziende in aree ad elevata endemicità, presenza di focolai o casi sospetti di Covid-19, o ambienti sanitari.

 

Per gli ambienti sanitari, la circolare ministeriale raccomanda di disinfettare le superfici con ipoclorito di sodio, etanolo o perossido di idrogeno. Per gli ambienti non sanitari, solo in caso di episodi di Covid-19, il datore di lavoro è obbligato a rivolgersi a imprese specializzate che seguano le modalità indicate dal Ministero della Salute.

 

Il certificato di avvenuta sanificazione deve includere l’elenco dei prodotti utilizzati e le procedure necessarie per evitare contaminazioni future. 

 

Solo le imprese iscritte all’albo speciale presso la Camera di Commercio e che utilizzano prodotti con il marchio CE possono svolgere interventi di sanificazione.

 

In cosa consiste la sanificazione obbligatoria di un ambiente di lavoro?

Il processo di sanificazione è un procedimento complesso che richiede la rimozione di ogni elemento che potrebbe interferire con la sanificazione stessa. Il luogo o l’area che deve essere sanificata deve essere vuoto da persone durante il processo o, se questo non è possibile, deve essere interdetta la presenza di persone per tutto il tempo necessario.

 

Il tecnico incaricato di eseguire la sanificazione segue un processo preciso, che include:

 
  • Rimozione completa di qualsiasi materiale che potrebbe interferire con la sanificazione
  • Lavaggio di tutte le superfici interessate
  • Rimozione del detergente dalle superfici
  • Copertura delle superfici con il prodotto sanificante
  • Rimozione, dopo il tempo indicato sul prodotto sanificante, dalle superfici
  • Processo di asciugatura
 

Questa serie di attività aiuta a ridurre la formazione di residui patogeni sulla superficie sanificata.

 

I prodotti e metodi utilizzati per la sanificazione obbligatoria: quali sono?

Esistono alcune tipologie di detergenti, che potrebbero avere proprietà antibatteriche, ma che non sono necessariamente riconosciuti dal Ministero della Salute.

 

Per rendere un prodotto adatto alla sanificazione, devono essere presenti determinate sostanze:

 
  • Alcool-Benzilico: ha la capacità di interferire con il metabolismo del virus indebolendolo e rendendo possibile la distruzione di virus e funghi;
  • Cloro: un classico germicida, non pericoloso per l’essere umano se utilizzato nelle dosi corrette e che non lascia alcun residuo o odore;
  • Di-clorosan e Tri-clorosan: hanno la capacità di rompere il legame chimico del microrganismo. Hanno le stesse caratteristiche del cloro;
  • Sale di ammonio: è utilizzato soprattutto su superfici non lisce per la sua elevata capacità di sanificazione.
 

In base all’elenco sopra riportato, è evidente che questo tipo di attività debba essere effettuato solo da personale altamente qualificato.

 

Uno degli strumenti più popolari utilizzati per la sanificazione è il nebulizzatore. Questo dispositivo viene spesso utilizzato come prevenzione contro il Covid-19 e consiste nell’impiego di  una soluzione a base di perossido di idrogeno, come indicato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. 

 

La soluzione ha la capacità di saturare rapidamente l’ambiente, eliminando quasi al 100% i virus e i batteri presenti nell’aria e sulle superfici. Questo tipo di intervento, eseguito con il nebulizzatore, ci permette di rispettare le linee guida stabilite nel DPCM 26/04 del 2020

 

Il nebulizzatore è il metodo più appropriato per la sanificazione all’interno di negozi, uffici, aziende, ambienti sanitari e residenze di lunga degenza.

 

Chi si occupa della sanificazione di uno o più locali?

Non esiste una regola specifica su chi debba effettuare le attività di sanificazione. È fondamentale che chiunque svolga questa attività sia in possesso delle necessarie conoscenze e competenze. 

 

La pulizia e la sanificazione possono essere eseguite in successione, ma la sanificazione non può essere effettuata se la superficie non è stata precedentemente pulita.

 

Per quanto riguarda la normativa, si consiglia di fare riferimento alla circolare 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute, in quanto tratta il tema della sicurezza degli ambienti in cui potrebbero esserci persone infette da SARS-CoV-2.

 

Cosa significa “sanificazione periodica” e perché è così importante?

La sanificazione periodica è un processo di pulizia e disinfezione che viene eseguito in ambienti chiusi, come uffici, scuole, ospedali e altri luoghi di lavoro. Si tratta di una procedura che prevede l’utilizzo di detergenti e disinfettanti al fine di rimuovere i batteri, virus e altre sostanze nocive dall’ambiente. 

 

La sanificazione periodica è diventata particolarmente importante durante la pandemia da Covid-19, poiché può aiutare a ridurre il rischio di contagio da parte del virus.

 

Si tratta di un modo efficace per mantenere gli ambienti puliti e sicuri. Aiuta a ridurre la diffusione dell’infezione da Covid-19 attraverso l’eliminazione dei virus presenti nell’aria o su superfici come tavoli, sedie, maniglie delle porte e altro ancora. Inoltre, può contribuire ad abbassare il rischio di contrarre malattie infettive respiratorie come l’influenza stagionale o il raffreddore comune. 

 

La sanificazione periodica può, infine, anche contribuire a prevenire la diffusione di allergie causate da allergeni presenti nell’aria.

 

Infine, la sanificazione periodica può contribuire ad aumentare la produttività degli impiegati poiché gli ambienti più puliti sono più salubri ed ergonomicamente confortevoli.

 
sanificazione obbligatoria
La sanificazione periodica è diventata particolarmente importante durante la pandemia da Covid-19, poiché può aiutare a ridurre il rischio di contagio da parte del virus

Sanificare un ambiente a causa del Covid-19: come e chi lo fa?

La sanificazione degli ambienti a causa del Covid-19 è un processo che comporta la pulizia e la disinfezione di una superficie o di un oggetto con lo scopo di uccidere o ridurre la presenza di virus, batteri e altri agenti patogeni, compreso il SARS-CoV-2, il virus che causa la malattia Covid-19. La sanificazione degli ambienti è importante per prevenire la trasmissione del virus e proteggere la salute pubblica.

 

Le aziende specializzate in sanificazione sono le uniche che possono effettuare correttamente la sanificazione degli ambienti, garantendo l’efficacia del processo e rilasciando un certificato di avvenuta sanificazione. Queste aziende, infatti, utilizzano prodotti disinfettanti specifici, come l’ipoclorito di sodio diluito allo 0,1% o l’etanolo al 75%, per disinfettare le superfici e gli oggetti.

 

È importante che la sanificazione degli ambienti venga effettuata da personale qualificato e che le aziende seguano le linee guida e le procedure raccomandate dalle autorità sanitarie. La sanificazione degli ambienti dovrebbe essere effettuata regolarmente per garantire che l’ambiente sia sempre sicuro e libero da virus e batteri.

 

Sanificazione obbligatoria nei negozi: come si fa?

La sanificazione negli esercizi commerciali, compresi i negozi, è obbligatoria per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei clienti e prevenire la diffusione del Covid-19. Il processo di sanificazione include la pulizia e la disinfezione delle superfici e degli strumenti utilizzati.

 

Per la sanificazione, il Ministero raccomanda l’uso di soluzioni a base di ipoclorito di sodio diluito allo 0,1% o di etanolo al 75%. Le aziende specializzate in sanificazione possono effettuare questa operazione e rilasciare un certificato di avvenuta sanificazione.

 

Si raccomanda che la sanificazione venga effettuata con regolarità e che venga prestata attenzione alle aree maggiormente esposte al contatto, come maniglie delle porte, banconi, tastiere, ecc. 

 

Inoltre, è importante garantire che tutti i dipendenti indossino correttamente i dispositivi di protezione individuale durante la sanificazione.

 

Per sanificare i negozi esistono tre principali opzioni:

 
  1. Sanificazione fai da te: se l’attività non è troppo grande, si possono utilizzare detergenti e biocidi specificatamente formulati per l’emergenza sanitaria al fine di effettuare la sanificazione giornaliera;
  2. Sanificazione affidata a ditte specializzate: questa soluzione può essere costosa; un negozio di 100 mq necessita di una spesa compresa tra 150 e 300 euro per la sanificazione, che andrebbe poi ripetuta ogni 24 ore;
  3. Utilizzo di macchinari per la sanificazione: è un metodo indipendente ed economico nel medio-lungo periodo, ma bisogna scegliere con attenzione il dispositivo, in quanto alcuni prodotti possono essere addirittura tossici.
 

Le regole igieniche da seguire per tenere un negozio aperto

L’igiene nei negozi è un aspetto fondamentale per garantire la salute dei clienti. La normativa igienico-sanitaria prevede che i negozi siano dotati di servizi igienici adeguati e che vengano rispettate le pratiche igieniche.

 

È importante assicurarsi che tutti i lavoratori seguano le regole di igiene, come lavarsi accuratamente le mani prima e dopo aver toccato cibo o altri prodotti. Inoltre, è necessario mantenere un alto livello di pulizia delle superfici e degli arredi.

 

Per garantire la sicurezza alimentare, è necessario seguire il pacchetto igiene HACCP, un insieme di normative sulla sicurezza alimentare che stabiliscono obiettivi precisi da raggiungere. Ad esempio, queste normative prevedono l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI) come guanti monouso e mascherine per evitare la contaminazione degli alimenti.

 

Inoltre, è importante assicurarsi che il personale abbia ricevuto una formazione adeguata sulle procedure igieniche da seguire. Questa formazione dovrebbe includere anche l’utilizzo corretto dell’ozono come metodo di sanificazione degli ambienti.

 

Novità e aggiornamenti sul bonus sanificazione

Per incentivare l’adozione di misure che aiutino a contrastare la diffusione del Covid-19, nel corso del 2021 è stato stabilito un credito d’imposta del 30% per alcuni soggetti riguardo alle spese sostenute tra giugno, luglio e agosto 2021 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati e per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale.

 

Tuttavia, tale bonus sanificazione non è stato prorogato anche per il 2023.

 

Come diventare un esperto nel campo della sanificazione?

Diventare un esperto nel campo della sanificazione è un modo eccellente per dare il proprio contributo alla sicurezza degli ambienti di lavoro. Se desideri diventare un esperto in questo settore, ci sono alcune azioni che devi mettere in atto. 

 

In primo luogo, è importante completare un corso di formazione nell’ambito della sanificazione professionale. Questo tipo di formazione ti fornirà le competenze e le conoscenze necessarie per adempiere a tutti i compiti associati alla sanificazione di qualità da parte di imprese e organizzazioni.

 

A tale scopo ti consigliamo i nostri seguenti corsi online:

  

Una volta completato il corso, è bene acquisire l’esperienza pratica necessaria. Puoi farlo lavorando come membro del personale addetto alla sanificazione in un’impresa o nell’industria specifica o specializzandoti in un particolare ambito, come la disinfezione o la derattizzazione di spazi abitativi o commerciali. 

 

Infine, è essenziale mantenersi aggiornati sulle nuove tecnologie e sugli standard igienico-sanitari in costante evoluzione a livello globale. Assicurati di partecipare a sessioni informative offerte da organizzazioni specializzate e tenere sempre traccia delle ultime novità su tematiche relative all’igiene degli ambienti chiusi.

 

FAQ sulla Sanificazione Obbligatoria

Vediamo ora alcune domande frequenti che gli utenti si pongono spesso nel momento in cui cercano informazioni a riguardo della sanificazione obbligatoria.

 

Quali sono i prodotti disinfettanti ad attività virucida nella sanificazione obbligatoria?

Il Ministero consiglia di utilizzare una soluzione di ipoclorito di sodio diluito allo 0,1% (acqua e candeggina) per la sanificazione. Per le superfici che potrebbero essere danneggiate dalla candeggina, viene proposto l’utilizzo di etanolo con una concentrazione del 75%.

 

Si può ricorrere a imprese esterne per la sanificazione obbligatoria?

Non è necessario affidarsi ad un’impresa esterna per effettuare la sanificazione: l’azienda può anche scegliere di avvalersi di personale interno.

 

Quando è obbligatoria la sanificazione Covid?

È necessario sanificare l’ambiente nel caso si sospetti la presenza di persone affette da Covid-19. Ciò implica un processo per rendere salubre il luogo interessato, attraverso determinate procedure e operazioni di sanificazione.

 

Quando si fa la sanificazione in azienda?

Per garantire un ambiente pulito, sanificato e privo di microbi è consigliabile procedere con la sanificazione degli spazi almeno ogni 2-3 giorni. In questo processo vengono eseguite due procedure: prima la pulizia delle superfici con un panno umido per rimuovere la polvere, quindi la disinfezione con prodotti appositi e il risciacquo finale.

 

Qual è la differenza tra igienizzazione e sanificazione?

La sanificazione è un processo mirato a garantire la salubrità di un ambiente o di un oggetto e comprende tutte le attività necessarie come pulizia, igienizzazione e disinfezione. L’igienizzazione, invece, è una procedura volta alla pulizia che prevede l’utilizzo di detergenti per eliminare lo sporco dai climatizzatori.

 

Quali sono le fasi di sanificazione?

Il processo di sanificazione si articola in quattro passaggi ben definiti: detersione, risciacquo, disinfezione e successivo risciacquo finale.

 

Qual è la fase più importante della sanificazione?

La fase della disinfezione è di fondamentale importanza poiché elimina qualunque tipo di elemento dannoso non visibile, come funghi, batteri, spore o virus, che non si possono rimuovere con le prime due fasi della sanificazione.


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