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Vuoi scoprire come diventare un social media manager e iniziare a lavorare? Grazie alla nostra guida potrai comprendere come partire da zero e cosa studiare, cosa fa un smm, quanto guadagna e quali sono i social network e gli strumenti da conoscere assolutamente per iniziare a lavorare.
 Partiamo!
 Cosa fa un social media manager?
Il social media manager (SMM) è una figura lavorativa nuova ma già ben affermata nel settore della comunicazione, che si occupa a livello professionale di digital marketing e nello specifico di social media marketing.
 Sono sempre di più le aziende ad avere al loro interno un esperto che curi le campagne marketing sui social network, oppure ad affidarsi ad un consulente esterno che opera come lavoratore autonomo.
 I social media manager sono molto ricercati oggigiorno e sono richieste loro sempre maggiori competenze, poiché questi devono occuparsi di strategie diversificate e pensate in base al target e al social network nel quale si lavora, che spesso non è solo uno perché le aziende preferiscono essere presenti su quante più piattaforme possibili, a seconda della prorpia strategia di comunicazione digitale.
 Stiamo parlando quindi di una figura professionale molto competente, che nella sua formazione tocca diversi ambiti del digital marketing, inoltre deve essere preparato riguardo al funzionamento di tutti i social network, anche quelli meno conosciuti ed emergenti.
 Tutto ciò è ben diverso dal dichiararsi fruitore e appassionato di social media, come possono essere soprattutto molti tra i più giovani, poiché affermare di essere un manager di queste piattaforme significa conoscerne i segreti, le funzionalità e soprattutto saper organizzare contenuti da pubblicare sui social network.
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 In questa guida parleremo in dettaglio più avanti della formazione per diventare social media manager, vediamo prima però cosa fa un social media manager cosa fa e di quali lavori si occupa. Per riassumere il lavoro di un SMM potremmo dire che questo crea contenuti, un piano di pubblicazione e gestisce i social anche dal punto di vista dei commenti e della community.
 Innanzitutto ogni social network manager studia il suo cliente, ascoltando gli obiettivi che l’azienda vuole conseguire, il target al quale si rivolge con i propri prodotti e servizi, i competitors con i quali il committente compete sul mercato e in generale come vuole strutturare la campagna marketing sui social. Sta poi al SMM sviluppare una vera e propria strategia in linea con le richieste del committente e che sottostia al budget messo a disposizione da questo.
 Una volta stabilite tutte le informazioni importanti e fondamentali, il social media manager deve stilare un piano editoriale della pubblicazione dei contenuti sui vari social network sui quali si vuole operare. Questo strumento è molto utile a un SMM, in quanto consente di tenere sott’occhio la pubblicazione periodica dei contenuti e la loro gestione in modo migliore.
 Il cosiddetto piano editoriale non è altro che un planning solitamente stilato su un foglio di calcolo Excel, dove il social media manager inizia a pianificare i contenuti da pubblicare sulle piattaforme già con un settimane o parecchi mesi di anticipo, tenendo conto di festività, particolari ricorrenze che si vogliono ricordare, e altre occasioni importanti per l’attività del cliente.
 Dal piano editoriale si ricava il calendario editoriale, dove non si stabiliscono solo i giorni di pubblicazione e i contenuti connessi, ma si decidono anche gli orari, i formato, il testo e le immagini relative.
 A questo punto ci si deve occupare della creazione dei contenuti che si vogliono pubblicare sui canali social. Questi devono essere assolutamente originali ed il social media manager dovrà studiarli in base all’attività del cliente, ad eventuali prodotti o servizi venduti, oppure tenendo conto del pubblico che si vuole raggiungere, cercando di restare in linea con i valori e la brand image che si vuole comunicare.
 Un SMM dunque si occupa anche della creazione e realizzazione di testi, immagini e video che siano descrittivi ed accattivanti, ma anche ottimizzati in base al social network sul quale questi verranno pubblicati.
  Proprio per la diversità delle attività che un SMM deve affrontare nel suo lavoro è usuale che questo si confronti e venga supportato da altre figure professionali, come i copywriter che si occupano di scrivere i testi, oppure i video maker e i graphic designer che invece realizzano i contenuti multimediali.  Ma cosa fa un social media manager oltre a programmare e creare contenuti per i social network? Ci sono almeno altri due compiti che spettano a questa figura e che sono successivi alla creazione di contenuti: il primo è la mediazione dei commenti sotto i post o gli stati pubblicati sui social media e, in generale, la gestione della community.
 Il pubblico è colui che decide se un contenuto ha successo o meno e, di conseguenza, se il lavoro del SMM è stato adeguato, per cui è importante ascoltare le sue esigenze e capirne i gusti. È proprio nello svolgere quest’ultimo compito che la figura del social network manager si incontra con quella del community manager, ossia un professionista addetto unicamente alla gestione di una comunità virtuale come quella che si va formando dai frequentatori di una pagina sui social media, soprattutto quando questa inizia ad essere molto popolare.
 Solitamente il community manager si occupa di coinvolgere gli utenti, porre e rispondere alle domande, il tutto secondo il tone of voice concordato con il cliente ed in linea anche con l’immagine che il brand vuole dare di sé.
 C’è però un altro compito che spetta al SMM ed è quello di gestire le inserzioni pubblicitarie relative ai social media, il cosiddetto social media advertising, un ambito in cui molti si specializzano perché le aziende cercano spesso figure esperte in materia.
 L’advertising online è importante perché sui social network la visibilità dei post è legata a degli algoritmi che variano di continuo, che possono penalizzare o favorire un certo tipo di contenuti o pagine, per cui un buon social media manager deve anche sponsorizzzare i contenuti che condivide, per poter assicurarare la massima visibilità e raggiungere più persone possibili.
 Cosa fa un SMM e se il suo lavoro è professionale lo si può valutare anche dagli insights, visibili all’interno dei diversi social network, che lo stesso social media manager analizza per capire l’andamento del suo operato.
   Ottenendo questa certificazione, potrai essere inserito nella lista dei social media manager certificati Alteredu, da dove potranno attingere Alteredu e i suoi partner per l’inserimento di queste figure all’interno del proprio team.
 Lo stipendio di un social media manager: quanto guadagna?
Diventare un social media manager è un’opzione lavorativa che attira molte persone, soprattutto i giovani appassionati di social network e nuove tecnologie, perché in questi contesti digitali si sentono molto a loro agio, anche se è possible intraprendere questo percorso di formazione a qualsiasi età.
 L’attrattività di questo lavoro dipende anche dal fatto che si tratta di una mansione molto richiesta oggigiorno: quasi tutte le aziende, anche quelle più piccole, desiderano avere un account almeno su uno dei social network principali, e per fare questo devono rivolgersi ad un smm esterno per delle consulenze o assumerne uno.
 È piuttosto semplice trovare lavoro come social media manager, proprio in virtù della grande richiesta che c’è nel mercato di questa figura professionale e anche delle competenze specifiche che questa ha, e che possono derivare solo da studi e percorsi di formazione mirati.
 Prima di intraprendere questa carriera e sceglire un corso di formazione adeguato, è bene capire effettivamente quanto guadagna un social media manager. Abbiamo già evidenziato che un SMM ha molte competenze proprio perché deve adempiere a diversi compiti, non sempre simili tra loro ma anche piuttosto diversificati, ma qual è lo stipendio di un social media manager in definitiva?
 Innanzitutto è importante ricordare che alcuni SMM lavorano come freelance, ossia con una partita Iva, e offrono consulenze a molti clienti, oppure altri sono regolarmente assunti all’interno di un’azienda o agenzia di comunicazione, lavorando esclusivamente per questa ed a volte adempiendo anche a lavori che esulano leggermente dal social media marketing stretto.
 In generale comunque un buon SMM con alcuni anni di esperienza e un bagaglio culturale e di formazione adeguato può arrivare a guadagnare circa 30 mila euro l’anno, che possono addirittura aumentare all’apice della carriera professionale.
 Nel caso si preferisca lavorare come SMM freelance, la retribuzione media sarà sicuramente difficile da calcolare in modo certo, poiché dipende da molti fattori variabili, il primo su tutti è la quantità di commissioni che si accettano o per le quali si è richiesti, e anche l’entità di queste.
 È chiaro che più clienti si hanno e più un smm guadagnerà a fine mese, ma la quantità non è sempre certezza di un alto stipendio, questo perché il compenso stabilito per una prestazione varia in base a cosa bisogna fare: si tratta di gestire una pagine singola o diversi account all’interno di più di un social media? Già questa è una differenza fondamentale, poiché nel primo caso il lavoro è meno impegnativo e quindi anche meno costoso, mentre nel secondo siamo davanti a un progetto complesso e sicuramente più redditizio.
 Qualunque sia la mansione che si dovrà ricoprire, è bene che un SMM freelance stabilisca con ogni cliente in cosa consisterà la sua consulenza in modo specifico e lo faccia prima di iniziare con il lavoro. Si dovrà decidere con il cliente quante pagine gestire, quanti contenuti pubblicare settimanalmente, quanto investire nell’advertising ed altri dettagli.
 In base a questo sarà stabilito il guadagno del consulente, spesso in base ad un listino prezzi che questo ha stilato per ogni diversa mansione in base alla sua competenza, esperienza nel lavoro e professionalità.
 Alcuni SMM liberi professionisti preferiscono ricevere un compenso orario, in base a quanto tempo impiegano a completare le diverse mansioni concordate con il cliente, anziché ottenere uno stipendio fissato a priori. Ognuno ha una tariffa oraria che può oscillare dai 10 euro, se il lavoro è piuttosto semplice o il social media manager è alle prime esperienze, fino ai 50 euro, se il SMM è molto richiesto e il lavoro complesso.
 L’unico problema di essere freelance è che, soprattutto all’inizio della propria carriera, un social media manager dovrà cercare i suoi primi clienti e farsi conoscere. Molti social network manager si servono proprio dei social media per evidenziare il loro operato e la loro professionalità, con pagine sulle diverse piattaforme che vengono utilizzate come portfolio dei vari progetti portati a termine.
 Un altro caso ben diverso è quando il social media manager lavora solamente per un’azienda e all’interno di questa, come dipendente a tutti gli effetti. In questo caso il SMM avrà uno stipendio prestabilito e fissato secondo un contratto, così come accade per qualsiasi altro tipo di lavoratore.
 L’importo dello stipendio varierà in base alle competenze del soggetto assunto, alla sua esperienza e ovviamente anche secondo le mansioni che questo dovrà svolgere, e quindi obiettivi da raggiungere in termini di visibilità o pagine social da gestire.
 Alcune volte poi un social media manager si occupa anche di altri compiti quando è assunto a tempo pieno da un’azienda, che esulano dai tradizionali compiti, ad esempio può lavorare a tutte le campagne marketing, anche quelle non digitali, oppure può occuparsi della comunicazione.
 Anche in questo caso è evidente che è difficile stimare quando guadagna un social media manager, poiché le variabili da considerare sono moltissime. Lo stipendio di un social media manager che lavora come dipendente di un’azienda solitamente parte da un minimo di 800 euro al mese fino ad arrivare a oltre i 3000 euro.
 Oltre alle varie competenze o mansioni che il SMM assunto può avere e ricoprire, un indicatore importante per valutare lo stipendio che gli sarà riconosciuto è dato dal tipo di contratto che questo stipula con l’azienda. Un giovane SMM alle prime armi e con meno di un anno di esperienza probabilmente sarà assunto come stagista, guadagnando uno stipendio inferiore ai 1000 euro mensili.
 La forma contrattuale può variare, ma lo stagista che dopo un po’ ha acquisito esperienza non è più considerato ad un entry level, bensì più esperto, e quindi anche il suo stipendio salirà gradualmente. È invece evidente che un professionista già affermato nel mondo del lavoro potrà ottenere già al primo colpo uno stipendio ben più sostanzioso che arriva anche a diverse migliai di euro mensili.
 Quando ci si chiede quanto guadagna un social media manager in media è sempre bene ricordare che in questo lavoro l’esperienza conta molto, e questa proviene in parte da una buona formazione, da continui corsi di aggiornamento e da studi mirati, ma anche dal lavoro sul campo.
 L’esperienza di un giovane SMM aumenterà dopo alcuni lavori portati a termine, e con questa salirà anche lo stipendio che il social media manager otterrà a fine mese, a prescindere che questo sia un dipendente di un unico cliente o un freelance che lavora con diversi committenti.
 Il lato positivo del lavoro come SMM è però che, nonostante l’esperienza pratica sia fondamentale, grazie a un buon corso di formazione in social media management è possibile crearsi delle solide basi, per poter lanciarsi nel mercato del lavoro con maggiore sicurezza.
 Se si hanno terminato gli studi per diventare social media manager, ma si ha ancora poca esperienza sul campo, per acquisire quest’ultima ed iniziare a diventare richiesti anche da realtà medio-grandi servirà davvero poco tempo, se ben impiegato, rispetto a molti altri lavori che prevedono comunque un po’ di pratica o anni di gavetta.
 Basta considerare che dopo qualche mese di pratica si può essere assunti per uno stage retribuito o iniziare ad ottenere piccoli clienti come freelance, e dopo un anno di lavoro come SMM si esce dall’entry level e si può iniziare a considerarsi (e soprattutto ad essere considerati dai clienti) come professionisti.
 Come diventare social media manager: la guida
Dopo aver visto cosa fa un social media manager e aver cercato di stabilire qual è lo stipendio di un social media manager, è ora di entrare nel vivo del discorso e parlare effettivamente di come si diventa social media manager.
 Come in tutte le professioni non esiste un percorso standard ed obbligatorio da seguire, che assicuri gli stessi risultati a tutti quelli che lo perseguono. Ogni persona che decide di diventare social media manager parte da un punto diverso rispetto ad un altro, sia in termini di età, genere o provenienza, che per quanto riguarda la formazione scolastica precedente, le attitudini, i gusti e le passioni. Già da qui è facile comprendere che trovare un percorso formativo unico è pressoché impossibile, oltre che sbagliato, in quanto non si adatterebbe a tutti nel modo migliore.
 Abbiamo stilato diversi punti per aiutare chiunque voglia intraprendere una carriera da smm a capire se esistono dei requisiti di partenza fondamentali, se ci sono percorsi scolastici ed universitari più coerenti di altri e a trovare la strada più semplice per ognuno per diventare social media manager.
   Grazie a questa certificazione potrai essere inserito nella lista dei social media manager certificati Alteredu, dove potranno attingere anche i nostri partner strategici per l’inserimento di queste figure all’interno del proprio team.
 I requisiti per diventare social media manager
Come un po’ in tutti i lavori e nella vita, è sempre importante ricordare che ognuno è artefice del proprio destino, e che quindi se c’è la passione per un lavoro o un argomento in particolare, come quella per il social media marketing, anche se non si hanno le competenze o le attitudini necessarie all’inizio queste possono sicuramente essere migliorate ed affinate, per raggiungere l’obiettivo finale.
 Esistono però ovviamente dei requisiti per SMM e delle caratteristiche, che se si posseggono già prima di iniziare la vera e propria formazione per diventare social media manager possono essere utili.
 Con i percorsi universitari o i corsi di formazione si studiano determinati concetti e materie utili nel lavoro di SMM, come ad esempio le basi del marketing e della comunicazione, ma che possono essere apprese da chiunque dotato di buona volontà, sebene ci sono delle caratteristiche che fanno parte di ogni persona che possono essere d’aiuto per un lavoro piuttosto che un altro. Vediamo insieme quali sono i requisiti da possedere per diventare social media manager.
 Innanzitutto ci sono due caratteristiche davvero importanti che chi vuole diventare social media manager dovrebbe avere: curiosità e costanza. Il mondo del web e a maggior ragione i social media sono continuamente in evoluzione, vivono di scoperte tecnologiche e nuove tendenze, per cui essere curiosi di scoprire nuove cose, voler essere sempre aggiornati e non smettere mai di formarsi è fondamentale per lavorare in questo campo.
 Non è sufficiente possedere buoni requisiti caratteriali e studiare la teoria, una volta iniziato a lavorare bisogna continuare ad informarsi e ad aggiornarsi periodicamente, altrimenti si rischia di diventare obsoleti, e per fare tutto ciò c’è bisogno di un motore sempre acceso che può essere alimentato solo dalla curiosità.
 La costanza va di pari passo con quanto detto, poiché un buon SMM è costante nella formazione iniziale e nella pratica iniziale, che in questo lavoro è fondamentale, poi però resta costante anche dopo aver iniziato la sua carriera.
 In pratica un SMM non smetterà mai di studiare in modo regolare, per cui chi si vuole addentrare in questo mondo dovrà aver ben chiaro in testa che bisognerà studiare ancora ed ancora, con determinazione, passione e costanza.
 Un requisito che è fondamentale per intraprendere la carriera professionale come SMM poi è chiaramente essere appassionato di social network: questi ultimi sono il campo di azione di un SMM, per cui un professionista, oltre a doverli studiare e conoscere approfonditamente, deve anche esserne affascinato e trovarli interessanti e stimolanti.
 Per apprendere più velocemente le basi del social media mangement può essere utile utilizzare già quotidianamente le principali piattaforme social, magari creando e gestendo pagine personali, anche senza finalità specifiche come la vendita di prodotti o la sponsorizzazione, ma semplicemente per capire le meccaniche dei social media e fare pratica prima di andare a gestire le pagine di futuri clienti.
 Il lavoro del social media manager poi fa comunque parte del grande mondo del marketing, nel quale una mente creativa e senza limiti è importante per riuscire a vedere cose che gli altri non vedono, capire cosa piace al pubblico prima dei competitors e riuscire a produrre contenuti innovativi, originali ed interessanti.
 Non bisogna poi dimenticare che il SMM è una figura che spesso si confonde con quella del community manager proprio per le attività che a volte svolgono in comune: anche chi vuole diventare social media manager dovrà gestire il pubblico di utenti che frequentano le pagine social che si hanno in gestione, cercare di creare una community fedele ed interagire con questa per creare un rapporto duraturo.
 Sicuramente per diventare un buon social media manager è un vantaggio prezioso possedere doti di comunicazione spiccate, utili sia per scrivere i contenuti testaulai dei post, sia per interagire con la comunità virtuale e anche trovare piacevole relazionarsi con altri utenti.
 Cosa studiare per diventare social media manager
Abbiamo visto che ci sono dei requisiti caratteriali molto importanti e che possono fare la differenza in una carriera lavorativa come quella del SMM, ma quali sono le competenze da coltivare per diventare social media manager?
 Le attitudini come la costanza, la passione per i social media e buone doti relazionali con i clienti di certo non bastano per fare di una persona un buon social network manager, perché a queste caratteristiche intrinseche devono essere associati dei requisiti tecnici, che possono essre acquisiti solo attraverso la pratica e lo studio.
 Essendo il mondo dei social media sempre più centrale nella vita di tuti i giorni, le figure professionali legate al social media management si stanno diffondendo velocemente, così come molti percorsi formativi specifici. Una persona che vuole ottenere le competenze richieste per diventare social media manager può scegliere ormai tra una grand varietà di percorsi formativi: facoltà universitarie, master, corsi mirati, etc.
 Per capire che tipo di percorso scegliere e qual il più valido, vediamo prima insieme quali sono le competenze specifiche che un SMM dovrebbe avere, per poi capire quali sono i migliori percorsi formativi da seguire per ottenerle.
 Abbiamo già visto quanto questa professione sia ampia e quanti lavori racchiuda, talvolta anche piuttosto differenti tra loro, ma ci sono delle competenze utili quasi in tutti, una su tutte è la conoscenza del marketing, poiché un social media manager lavora nel campo del digital marketing, e più precisamente in quello del social media marketing.
 Una buona base di conoscenze di questa materia, anche negli aspetti che riguardano le altre tipologie di marketing e non solo quello digitale, è sicuramente utile. Si è poi parlato dell’interazione con il pubblico che un SMM ha continuamente, per cui è ben vista una preparazione in sociologia, psicologia, comunicazione o altre materie umanistiche che possano aiutare il consulente a capire i bisogni degli utenti.
 Un corso mirato, come per esempio il Corso Online Social Media Manager con Certificazione EiPass, può darti tutte le conoscenze necessarie per diventare un professionista in breve tempo.
 Ci sono poi le competenze tecniche più particolari, per le quali la teoria unita alla pratica è fondamentale. Alcune basi di grafica, video e foto editing e copywriting sono molto importanti per creare contenuti innovativi, originali e di alta qualità, da pubblicare poi sulle pagine social dei clienti.
 Infine un SMM spesso si trova davanti a situazioni che vedono la gestione di siti internet, blog, oppure di campagne di advertising. Per tutti questi motivi delle basi di linguaggi di programmazione, anche solo i più comuni come l’HTML, di web design e SEO (Search Engine Optimization) possono essere fondamentali per riuscire a ricoprire le vesti di una figura professionale e competente a tutto tondo, sempre più richiesta dalle aziende.
 Ma dove studiare effettivamente tutte queste nozioni? Abbiamo già evidenziato che un percorso preferibile unico per tutti non esiste, per cui non c’è problema se ci si appassiona alla gestione dei social network anche “tardi”: non c’è un momento ideale per apprendere le basi, infatti c’è chi se ne interessa dopo il diploma e chi dopo la laurea, oppure chi vuol diventare SMM dopo anni di lavoro in un settore che non soddisfa, ciò che conta è formarsi e fare tanta pratica.
 Questo è uno dei grandi vantaggi della professione del SMM, poiché è estremamente flessibile e si adatta perfettamente a diversi contesti formativi e scelte di carriera, inoltre con un corso online valido per social media manager è possibile iniziare la propria formazione in qualsiassi momento.
 Un buon punto di partenza a livello formativo, soprattutto se si è intenzionati ad intraprendere la carriera di SMM già da molto giovani, potrebbe essere quello di frequentare facoltà universitarie mirate. Queste possono essere davvero delle più disparate: ci si può iscrivere a corsi umanistici come psicologia, scienze della comunicazione o scienze politiche, oppure ad economia e marketing.
 Attenzione però: questo è il punto di partenza per formare delle basi propedeutiche al lavoro, perché dopo una laurea triennale più generica infatti si incontreranno moltissime strade più specifiche. Continuando con l’università si possono scegliere facoltà di marketing, di comunicazione digitale, di comunicazione d’impresa, poiché tutte queste contengono esami e materie utili nella carriera da SMM.
 Esistono sempre più possibilità da seguire per diventare social media manager, proprio perché è una figura sempre più richiesta, quindi le università stanno proponendo sempre più percorsi mirati, con corsi progettati per poter lavorare in ambito digital e con i social media ad esempio. Sicuramente una formazione di questo tipo è estremamente completa, anche se richiede anni e anni di preparazione solo sulla teoria.
 Per fortuna esistono delle alternatvie più rapide, infatti possibile iscriversi a corsi post laurea o a dei master, che sono sempre più specifici dei corsi di laurea, oppure ai tanti corsi di formazione che si trovano online e non solo.
 Un altro ottimo punto di partenza è la lettura: esistono davvero moltissimi libri e manuali che parlano della gestione dei social media e del lavoro come SMM. Sicuramente non sono paragonabili ad un corso di formazione specifico, ma la lettura di libri dedicati al settore del social network è importante come approccio iniziale, per capire se si è sulla giusta strada, se quel mondo ci piace e se vogliamo continuare con studi più approfonditi nei quali investire tempo e risorse. Ovviamente bisogna sceglire delle pubblicazioni più recenti, mentre i corsi di formazione, specialmente quelli online, spesso contengono le ultime novità e vengono aggiornati più spesso.
   Con questa certificazione per SMM potrai essere inserito nel database dei social media manager certificati Alteredu, condiviso anche con i nostri partner in cerca di Social Media Manager.
 PS: se vuoi farti un’idea sulle reali possibilità professionali e su cosa offre il mercato del lavoro puoi dare un’occhiata qui: https://it.jooble.org/
I social network più importanti per lavorare come social media manager
Sicuramente Facebook è uno dei social network che un social media manager utilizza di più, perché praticamente tutte le aziende hanno qui una pagina dedicata. Il lavoro del SMM in questo caso si concentra sulla produzione di contenuti testuali o visivi come foto e video.
 Le pagine aziendali su Facebook permettono di informare il pubblico riguardo molte informazioni, come orari di un punto vendita, contatti e permettono l’inserimento di un catalogo prodotti e il collegamento con il sito web dell’azienda e con gli altri social media. Un SMM qui ha sicuramente il suo bel da fare nel gestire un account su Facebook per conto dei clienti, viste le diverse funzioni che offre questa piattaforma social.
 Su Facebook poi è centrale il contatto con la community, che esprime le sue idee attraverso i “mi piace” alle pagine o ai contenuti pubblicati, ma anche commentando i post oppure scrivendo in privato alla pagina.
 Instagram è un altro social network molto in voga soprattutto tra i giovani, inoltre è tra quelli preferiti dalle aziende per condividere informazioni con possibili clienti. Nascendo come una sorta di album fotografico personale virtuale e condivisibile, Instagram prevede l’inserimento nel proprio account di contenuti audiovisivi come foto o video, ma anche di reel (brevi video di max 30 secondi) e di video più lunghi nella sezione IGTV, che possono essere accompagnati da brevi descrizioni, contenti degli hastag.
 In questo caso il social media manager dovrà avere buone doti creative ed intendersi anche di grafica e fotografica, per creare contenuti accattivanti ed unici. Anche in questo caso il contatto con gli utenti è fondamentale ed avviene attraverso commenti e like, nonché decidendo di seguire una pagina.
 Instagram offre anche la possibilità di creare le cosiddette stories, ossia dei contenuti visivi disponibili nel proprio profilo per solo 24 ore, nei quali attraverso una foto o un video il SMM potrà dare informazioni più informali e brevi agli utenti, senza dover ricorrere alla pubblicazione di un post. Si tratta di un contenuto molto utile che consente di sviluppare nuove forme di storytelling più interattive.
 TikTok
Di origine cinese TikTok nasce per pubblicare video musicali ed è diventato popolarissimo in tutto il mondo tra i giovanissimi sotto ai 20 anni, arrivando a raccogliere oltre 800 milioni di utenti attivi. Per promuovere i contenuti si possono utilizzare anche qui gli hashtag, mentre gli utenti interagiscono tra loro commentando e mettendo mi piace ai video.
 Su TikTok sono molto usuali le challenge, ovvero delle sfide lanciate dagli utenti allo scopo di essere diffuse e diventare virali: queste rappresentano un ottimo utilizzo da parte delle aziende per promuovere un nuovo prodotto ad esempio. I video brevi possono essere utilizzati dai SMM per promuovere nuovi servizi o prodotti che il brand immette sul mercato, associandoli a delle challenge per coinvolgere e attirare nuovi utenti.
 Twitter è davvero un social media semplice, oltre che uno dei primi ad essere stati inventati. Oltre ad essere intuitivo nel suo utilizzo, ha anche poche funzionalità a differenza di Facebook oppure Instagram. Sebbene sia possibile pubblicare sulla propria pagina foto o video, il testo non può superare i 280 caratteri.
 Un social media manager consiglierà questo social network alle aziende sue clienti innanzitutto per il grande pubblico, visto che Twitter ospita oltre 200 milioni di utenti, ma anche nel caso in cui l’azienda voglia affrontare tematiche particolari o comunicare con il proprio target in modo maggiormente diretto di quanto è possibile fare sugli altri social network, oppure per rivolgersi in alcuni settori a un pubblico più specializzato.
 Ad esempio su Twitter si instaurano spesso conversazioni pubbliche tra utenti, accessibili e che possono essere commentate da tutti, tra esperti di diversi settori e non solo. La community che si crea su Twitter è molto legata all’azienda in questione e questo è ottimo per un SMM o un brand.
 Un utilizzo insolito per gli altri social media e che invece Twitter assolve per molte imprese è quello di customer service: sono molte le aziende ad aver reso disponibile questo servizio online attraverso questa piattaforma, dove il SMM risponde in tempo reale agli utenti che pongono domande sui prodotti o sui servizi dell’impresa.
 YouTube
YouTube è un social network dove gli utenti hanno un canale, all’interno del quale vengono condivisi video, accompagnati solitamente da un breve didascalia. All’interno si trovano contenuti riguardanti argomenti più disparati: da prodotti da professionisti o a video di livello amatoriale.
 Molte aziende decidono di affidarsi a questa piattaforma per pubblicizzare contenuti video riguardanti la storia del marchio, la produzione dei prodotti venduti, consigli sul loro utilizzo, la spiegazione dei servizi forniti e tanto altro. Come Facebook, Instagram e altri social media, su YouTube un SMM può condividere contenuti per pubblicizzare l’azienda committente, che saranno visionati dagli utenti prima o durante la visione di video di altri soggetti.
 LinkedIn è conosciuto principalmente per mettere con contatto gli utenti all’interno del mondo del lavoro, inoltre è uno dei pochi social network nati proprio per le aziende. Un social media manager può utilizzare LinkedIn perché il suo cliente cerca personale, e quindi postando su questa piattaforma un annuncio del posto vacante, oppure per trovare fornitori di servizi o materiali essenziali nella produzione. Sono davvero molte le funzionalità che LinkedIn mette a disposizione per le aziende e che, di conseguenza, possono essere sfruttate da un SMM o da chi fa social recruiting, ovvero chi si occupa di selezione del personale tramite i social.
 Pinterest è molto utilizzato soprattutto all’estero ed è famoso tra gli appassionati di fai-da-te, moda e design, che qui condividono le loro creazioni e i consigli per realizzarle. Sicuramente è un social meno noto rispetto agli altri più famosi, ma non è affatto una piattaforma da sottovalutare.
 Oltre al grande bacino di utenza che non ha nulla da invidiare agli altri social media, Pinterest è ottimo per pubblicizzare i prodotti dell’azienda per la quale il SMM lavora, visto che questo social network genera maggiori conversioni in termini di vendita e acquisti, addirittura più ampio di quello che hanno Facebook e Twitter, se si considera proporzionalmente il numero di iscritti.
 Snapchat
Come Instagram, Snapchat nasce per condividere foto o video, solitamente aggiungendo effetti particolari alle immagini o alla voce, i cosiddetti filtri che sono stati poi adottati anche da Facebook e Instagram. Questi contenuti possono poi essere condivisi con i membri appartenenti ad una lista, quindi non sono visibili a chiunque ma è l’utente a scegliere a chi mostrarli, oppure possono essere condivisi solamente con uno o pochi destinatari scelti.
 I contenuti pubblicati su Snapchat restano disponibili solo un lasso di tempo e poi spariscono, dopodiché sono irrecuperabili. Ma come può utilizzare Snapchat un SMM per l’azienda sua cliente?
 Sicuramente è un social network perfetto per fare real time marketing, ossia pubblicare contenuti che cavalcano l’onda di un determinato argomento divenuto popolare per un breve periodo, inoltre i frequentatori di Snapchat sono soprattutto giovani e giovanissimi, quindi è un social media adatto ad imprese che vendono beni e servizi adatti a quel target oppure per testare nuove campagne promozionali, che sugli altri social network sarebbero troppo visibili.
 Telegram
Telegram è un social network di messaggistica molto utilizzato negli ultimi anni, che consente di inviare testo, file, audio, video e foto in modo molto sicuro e crittografato. Un SMM può configurare questo social per comunicare internamente con i dipendenti dell’azienda o esternamente con i clienti dell’impresa. Le imprese utilizzano Telegram ad esempio per parlare direttamente con i clienti come in un customer service o per proporre a questi promozioni esclusive e novità in anteprima.
 Non tutti lo sanno ma WhatsApp non è solo un’app dedicata alla messaggistica che si appoggia alla rete internet anziché ad un abbonamento di sms, ma è anche un social. Sebbene sia molto utilizzato nel privato, da tempo questa piattaforma offre una versione Business i social media manager, che prevede funzionalità specifiche per le imprese.
 Questa versione è un’applicazione diversa da quella utilizzata comunemente e si chiama WhatsApp Business, e dopo essere stata scaricata va configurata con un numero di telefono relativo all’azienda e inserendo le informazioni relative a questa, nonché la categoria dell’attività di cui si occupa.
 Per il resto il funzionamento è simile a quello di WhatsApp classico, ma con molte funzioni aggiuntive, ad esempio un social media manager addetto alla gestione del di Whatsapp Business può impostare un messaggio di benvenuto che viene inviato in automatico agli utenti quando contattano il numero dell’azienda per la prima volta, oppure delle risposte rapide o messaggi di assenza per i momenti nei quali un negozio è chiuso, tutti totalmente personalizzabili.
 Si tratta di un social media che permette di avere un contatto diretto con la community e che può fungere anche da customer service o come sostituto di una newsletter, per far ricevere ai clienti le ultime promozioni o novità sui prodotti dell’azienda.
 Quora
Su Quora avviene un continuo scambio di domande e risposte, dove chi risponde bene può ottenere un punteggio dagli altri utenti in base alla validità del commento dato. Un’azienda aiutata dal suo social media manager può utilizzare Quora per rispondere alle domande dei clienti o degli interessati in merito a prodotti e servizi.
 Tumblr
Su Tumblr si trovano pagine dei diversi utenti strutturate come se fossero blog, dove vengono condivisi contenuti multimediali, testi o GIF animate. Un social media manager può gestire un profilo su Tumblr per conto del suo cliente attraverso il quale sponsorizzare prodotti e servizi offerti. Il grande vantaggio di questa piattaforma è la grande variabilità e flessibilità, con un’ampia capacità di adattarsi a tutti i contesti produttivi.
 vk.com
Rivolto principalmente alla comunità russofona, vk.com somiglia molto a Facebook per la sua impostazione: al suo interno si possono condividere testi e pensieri, fotografie e video, e gli utenti dimostrano il loro consenso seguendo le pagine. Qui le imprese possono creare pagine e contenuti nello stesso modo con cui li creano su Facebook.
 Weibo è molto diffuso in Cina: in questo social network, oltre a condividere i contenuti tipici delle altre piattaforme, si possono anche creare piccoli blog personali. La rilevanza per le aziende di questo social media sta nel fatto che qui è possibile trovare promozioni per acquistare prodotti online.
 Xing è utilizzato come LinkedIn per reclutare nuovi assunti o trovare lavoro, inoltre offre la possibilità di comunicare con clienti, competitors e colleghi, creando così una cerchia di interesse.
 4 consigli per diventare social media manager
Abbiamo ormai scandagliato per bene il mondo del social media management, cosa fa un social media manager, quanto guadagna, come deve formarsi per ottenere buoni posti lavorativi e così via. Ci sono ancora però dei consigli utili per diventare SMM che vogliamo fornirti, in particolare abbiamo pensato a dei suggerimenti davvero semplici ma fondamentali per intraprendere una carriera professionale nel campo dei social media.
 1 – Iscriviti ai principali social network e prendi confidenza con le piattaforme
Come già detto più volte, la pratica per diventare social media manager è davvero importante: questa può essere cominciata già prima anocora di iniziare effettivamente a lavorare per dei clienti. Poiché saranno il suo campo di battaglia per tutta la carriera come social network manager, quest’ultimo dovrebbe iniziare proprio da queste piattaforme.
 Iscriversi ai principali social network può essere molto utile per iniziare ad impratichirsi con le piattaforme che poi si useranno per i futuri clienti. Iniziando ad utilizzare gli account personali aiuta a farsi un’idea di come funzionano i singoli social network, le differenze tra questi, il tipo di pubblico che li segue, i contenuti più in voga e quelli meno adatti.
 2 – Prova ad aprire un account per lanciare un progetto personale
Dopo aver aperto un account personale su uno dei principali social media un aspirante SMM può cominciare a gestire le proprie pagine, proprio come farebbe con quelle dei clienti, dandosi degli obiettivi da raggiungere. Si può iniziare ad approcciare con la creazione di contenuti, per vedere quali sono i format che più vengono apprezzati dal pubblico di quella particolare piattaforma, oppure si può prendere confidenza con l’advertising, promuovendo un contenuto con la pubblicità a pagamento disponibile in quasi tutti i principali social media.
 3 – Segui un corso di formazione per imparare le basi del Social Media Management
L’abbiamo detto: la formazione è importante. Ormai quello del social media manager è un lavoro professionale ed adatto solo a soggetti esperti e competenti, per questo motivo è importante studiare con percorsi mirati. Come già detto sono tantissimi anche i corsi di formazione online per diventare social media manager, sebbene sia difficile sceglierne uno davvero valido.
 Una valida scelta è sicuramente il corso per social media manager di Alteredu, che oltre a fornire le competenze fondamentali per lavorare permette di ottenere anche una certificazione EiPass. Questo corso di formazione di 200 ore è online è completo e perfetto per formare dele solide basi, inoltre può essere frequentato durante l’università o in ambito scolastico per ottenere crediti formativi.
 Il corso online di Alteredu per diventare social media manager è strutturato in moduli distinti (SEO e SEM, Storytelling, Facebook Marketing, Business Blogging, Instagram Marketing e molti altri) con un e-book scaricabile e video lezioni che possono essere riviste più e più volte. Il corso si conclude con un test di autovalutazione che, se superato, permette di ottenere l’attestato di frequenza delle lezioni e il certificato EiPass.
 Si tratta di un corso fondamentale per chi vuole intraprendere la carriera di social media manager, ma al contempo può rivelarsi utile anche per chi lavora da anni nel settore del marketing e del digital marketing, ma che ha bisogno di rinfrescare le sue conoscenze.
 4 – Non smettere di studiare e formarti
Quello dei social media è un mondo nuovo ed in continua e rapida evoluzione, per cui anche chi ci lavora all’interno è necessario che sia sempre aggiornato. Per farlo, i social media manager, persino quelli con più esperienza alle spalle e già affermati nel settore, ricorrono continuamente alla formazione, attraverso corsi di aggiornamento e scoprendo nuove frontiere del loro lavoro.
 Restare informati sulle tendenze del momento, sui nuovi social media che vengono introdotti continuamente e sui contenuti più apprezzati dal pubblico è fondamentale per un SMM, affinché questo possa offrire un servizio ai sui clienti sempre aggiornato ed ottenere risultati evidenti e desiderati.
   Consiglio Extra: i principali strumenti e tool per social media manager
Chiaramente ci devono essere competenze alla base per svolgere il lavoro di SMM, ma in aiuto nella gestione dei social network arrivano anche dei tool, ossia degli strumenti specifici proprio per agevolare i social media manager. Vediamo quindi gli strumenti più utilizzati nel social media marketing.
 Iniziamo con Buffer ed Hootsuite, che permettono al social media manager di organizzare e programmare i contenuti che si intendono pubblicare, creando una Dashboard unica. Si possono gestire più social contemporaneamente ed adottare il migliore formato per ognuno.
 Nel lavoro di social media manager è importante anche il monitoraggio dei risultati attraverso lo studio dei dati e dell’engagement. Alcuni tool utili in questo senso sono Chartbeat, che consente in tempo reale di ricevere i dati riguardo le condivisioni e l’audience sulle pagine social, e Datalytics, che consente di analizzare le metriche più importanti come gli account che nominano il brand, i gli utenti potenzialmente raggiunti con un contenuto, il numero dei commenti, il totale delle visualizzazioni.
 Adesso che hai letto la nostra guida completa, inclusi tutti i nostri consigli, hai appreso tutto quello che c’è da sapere per diventare un social media manager di successo. Non ti resta che iniziare a studiare e iniziare a fare tanta pratica. Buona formazione!