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La comunicazione efficace è un termine che indica il sapersi esprimere in ogni situazione con qualsiasi interlocutore in modo chiaro e coerente sia a livello verbale che a livello non verbale. In parole brevi, significa fare in modo che il messaggio arrivi al ricevente in maniera tale da essere ben compreso.
 Tuttavia, bisogna saper tener bene in considerazione il segnale di ritorno che si riceve dal ricevente: imparare ad osservare le espressioni facciali; il linguaggio del corpo; l’ascolto attivo delle parole; la postura e soprattutto la voce di ritorno del nostro interlocutore. Per capire se la nostra comunicazione risulta essere efficace, e quindi capita, solo l’ascoltatore che capta nelle nostre parole riesce a comprenderlo e può darci un feedback.
 Studiare un corso di comunicazione efficace, non solo ci insegna a comunicare in maniera corretta con le altre persone, ma soprattutto a fare le domande giuste al momento giusto sia tra persone comuni che in ambito giuridico tra le parti. In questo articolo parleremo anche di questo! Ti auguriamo una felice lettura…
 Sapersi esprimere in ogni situazione con qualsiasi interlocutore in modo chiaro e coerente sia a livello verbale che a livello non verbale è molto importante
 Comunicazione efficace: quali sono le motivazioni che spingono a fare domande giuste al nostro interlocutore?
Alcune motivazioni che spingono a fare le domande giuste al proprio interlocutore, stanno nel fatto che riescono a stimolare la discussione e a stabilirne il ritmo del discorso, oltre far riflettere su ciò che è stato appena detto. Ma ecco, quindi, le motivazioni principali:
 - Favoriscono l’intera discorsiva.
- Procura informazioni utili, dando modo all’interlocutore di scoprirsi e a riflettere sulla questione.
- Sono lo strumento fondamentale per condurre un dialogo comunicativo di apprendimento.
Chi fa domande, spesso, assume un ruolo di guida, ma possono anche servire a bloccare il flusso dei pensieri portato avanti dall’interlocutore, in modo tale da indirizzarlo verso il ragionamento.
 4 tipologie di domande per migliorare la propria comunicazione discorsiva
Sono 4 le tipologie di domande che aiutano ad essere discorsivamente efficaci con il proprio interlocutore. Stiamo parlando delle Domande Aperte, Domande Chiuse, Domande di chiarimento e Domande di conferma.
 Ognuna di queste tipologie di domande richiedono una risposta ben precisa, e possono aiutarti a constatare quando farle al momento giusto. Iniziamo con il significato della prima domanda per poi proseguire con tutte le altre…
 Vediamo insieme quali sono le 4 le tipologie di domande
 Domande aperte
Le domande aperte sono costituite nel dare la possibilità, di chi le riceve, di fornire i parametri che ci servono. Una domanda aperta è una domanda che richiede una risposta completa che sfrutti le conoscenze o i sentimenti di una persona, e generalmente iniziano con le seguenti parole:
 - Chi – Chi è stato coinvolto?
- Come – Come è successo?
- Dove – Dove è avvenuto esattamente?
- Quanto – Quanto tempo abbiamo per indagare?
- Quando – Quando arriveranno le parti in tribunale?
- Quale – Quale ricompenso cui spetta per fare questo lavoro?
Domande chiuse
Le domande chiuse chiedono al destinatario di rispondere con un Sì o un No. Si usano quando si sente il bisogno di avere maggiore chiarezza su un determinato particolare aspetto, dal momento che contengono in sé una possibile risposta. Ecco alcuni esempi di domande chiuse:
 - Sono arrivati le parti in tribunale?
In questo caso la risposta dell’interlocutore al quale l’abbiamo fatta, ci risponderà effettivamente con un Sì o con un No: altre risposte sarebbero inadeguate e farebbero solo perdere tempo.
 Altri esempi di domande chiuse potrebbero essere:
 - Lo completi tu questo lavoro? Risposta: Sì!
La risposta a questa domanda è decisamente unica ed affermativa, e fin qui tutto ok.
 Per le domande di seguito Ci riuscirai a completarlo per domani? Ci riuscirai a finirlo in 24 ore?, sarebbe meglio se si ponesse un’unica domanda. Per esempio:
 - Quando pensi di finirlo?
Domande di chiarimento
Le domande di chiarimento sono una via di mezzo tra le domande aperte e chiuse, e servono per definire meglio i passaggi della comunicazione efficace. L’interlocutore al quale viene posta una domanda di questo tipo, oltre a una conferma o smentita, si chiede di aggiungere dettagli significativi.
 - Non ho ancora capito se…
- Dunque, se ho capito bene dovrei…
- Intendevi simile o come a questo…?
Parliamo dell’ultimo tipo: le domande di conferma
 Domande di conferma
Le domande di conferma, rispetto alle tre domande appena citate in precedenza, servono a ricapitolare i concetti espressi dagli accordi presi eliminando ogni dubbio. Per chi le riceve ha l’opportunità di aggiungere dettagli, mentre per chi le pone può verificare che i parametri siano effettivamente esatti.
 Ecco le espressioni che di solito hanno inizio le domande di conferma:
 - Allora ci sentiamo sabato alle ore 17:00, ok?
- Dunque, sarai tu a iniziare per primo?
- Per concludere: il progetto è stato inviato alle parti, corretto?
- Quindi, rimaniamo così: io indago sul caso, ti svelo le informazioni e tu le comunichi alle parti. Va bene?
Comunicazione efficace: alcune regole per fare le domande giuste?
Molti negoziatori spendono più tempo ed energie a difendere le proprie posizioni che a fare domande per comprendere la posizione della controparte. Fare domande infatti dà a molti una sensazione di vulnerabilità. Una domanda ben posta fornisce invece un ottimo quadro del negoziato.
 Su questo aspetto, quindi, un buon conciliatore dovrebbe porre la massima attenzione, ricordandosi di adeguare il proprio stile negoziale a quello dei diversi interlocutori presenti al tavolo della mediazione.
 Vediamo, in alcuni punti, come adottare una strategia allo stesso tempo efficace ma non invasiva.
Domande aperte: Una domanda secca che richiede come risposta solo un sì o un no non porterà mai la stessa quantità di informazioni di una domanda aperta. Una domanda aperta come?, perché? consente alla controparte di articolare il problema e di instradare il rapporto su un piano meno intrusivo e avversariale.
 Domande Circolari: per esplorare il campo del negoziato: le domande circolari mirano a comprendere il contesto generale del negoziato e la situazione concreta delle parti sedute al tavolo, promuovendo il dialogo al di là della situazione immediata (ad es. Come crede che giudicherebbe una persona esterna la vertenza in atto con il signor Rossi?). Questo genere di domande, meno intrusive, contribuisce a costruire fiducia tra le parti.
 Domande per capire quali sono le preoccupazioni delle parti: quando attraverso le nostre domande in sessione riservata siamo in grado di fare emergere le preoccupazioni di una parte, la negoziazione può vivere uno dei suoi momenti più fruttuosi, perché passiamo dalla competizione diretta al riconoscimento reciproco, riuscendo nel contempo a mantenere la necessaria posizione di terzo neutrale nella controversia. Da questo deriva un accresciuto senso di interconnessione e il discorso può muoversi su un livello diverso, dal quale il conciliatore esplorerà eventuali opportunità e prospettive per un auspicabile accordo.
 Domande che favoriscono la creatività nel raggiungimento di un accordo: la capacità di risolvere un problema in modo originale deriva dallo sviluppo comune di intuizioni maturate nella discussione, intuizioni che scaturiscono da una migliore comprensione delle posizioni di tutte le parti presenti al tavolo. Anche un brainstorming può essere efficace in questo senso, specie se siamo riusciti ad allargare la torta.
 Esistono dei corsi per migliorare la comunicazione!
 Quale corso di formazione sulla comunicazione efficace online bisogna perseguire?
Un corso di formazione sulla comunicazione efficace è in grado di aiutarti a comunicare efficacemente con le persone nella maniera più corretta possibile, a porre le domande giuste al momento giusto nonché aiutarti a negoziare con le parti, se il tuo interesse è quello di lavorare come Conciliatore a fianco del giudice.
 Noi di Alteredu.it, vogliamo consigliarti il conseguimento del nostro corso Comunicazione Vincente per Soluzione Win- Win: un corso di formazione professionale, creato dal dottor Leonardo Fuina, che ti insegnerà l’arte del negoziatore e le diverse forme di comunicazione verbale, non verbale e para verbale, da svolgere direttamente online con l’uso del pc connesso ad internet.
   A chi è destinato questo corso?
Il corso è destinato a studenti e professionisti, in particolare Avvocati; Negoziatori; Commercialisti e Amministratori di Condomini e per tutti coloro che desiderano imparare a gestire le proprie emozioni e come riuscire ad andare oltre.
 Come si svolge il corso sulla comunicazione?
Il corso si svolge online tramite l’uso del pc, o qualsiasi altro dispositivo connesso ad internet, tramite una piattaforma di E-Learning. È suddiviso in 4 videolezioni da 3 ore ciascuno, riguardante l’argomento di ogni modulo, e inoltre comprende anche approfondimenti in formato PDF sui temi appena trattati.
 Quanti crediti ECP vengono rilasciati?
I crediti ECP che vengono riconosciuti alla fine di questo corso, sono 6! Per ECP, si intende la propria attività di accrescimento delle proprie conoscenze e competenze della materia.
 Come richiedere il rilascio dei crediti ECP?
Per richiedere il rilascio dei crediti ECP, devi semplicemente registrarti a questo portale come Studente. Dopo che avrai creato il tuo account, fai click su Visualizza il Catalogo Formativo, subito dopo seleziona Alteredu dal menu a tendina dalla sezione Provider in alto a destra, e dopodiché un click sul pulsante Cerca.
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